| MINISTERO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca
Direzione Generale per il coordinamento, la promozione e la valorizzazione della Ricerca
BANDO "AIM" (ATTRACTION AND INTERNATIONAL MOBILITY)
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CODICE PROPOSTA: AIM1884240 - PROPOSTA PRESENTATA IL 31-05-2018 09:16
1. Università (dati relativi al soggetto giuridico proponente)
Denominazione |
Rappresentante legale |
Indirizzo sede legale |
Sito web |
E-mail |
Telefono |
Università degli Studi di FOGGIA
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Lorenzo LO MUZIO
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Via Gramsci, 89/91 71122 FOGGIA
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http://www.unifg.it
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rettorato@unifg.it
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338446-338448
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2. Centro di spesa
Denominazione del Centro di spesa |
Referente |
Indirizzo sede operativa |
E-mail |
Telefono |
STUDI UMANISTICI. LETTERE, BENI CULTURALI, SCIENZE DELLA FORMAZIONE
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MARIN Marcello
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VIA ARPI N. 176 71121 FOGGIA (FG)
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marcello.marin@unifg.it
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0881 338639
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Numero attività di ricerca
2
3 - Programma di attività
Attività
Attività N. 1
4. Area di specializzazione prevalente tra quelle relative alla SNSI
Cultural Heritage
5. Sintetica descrizione dello stato dell’arte e delle collaborazioni eventualmente già in essere
Il progetto intende realizzare un lavoro di ricognizione, analisi e diffusione del patrimonio culturale (mobile, immobile e immateriale) della provincia di Capitanata nella prima età moderna.
Come sottolineato in studi recenti, il patrimonio artistico della prima età moderna della provincia di Foggia è ancora carente di uno studio sistematico che analizzi le committenze e la produzione artistica alla luce del loro contesto socio-culturale. Il presente progetto pretende colmare questa lacuna, attraverso uno studio multidisciplinare che integra nel suo sviluppo un uso adeguato delle nuove tecnologie e sviluppa sinergie con le istituzioni attive nel campo dei beni culturali.
Lo studio muove dall’amministrazione della Dogana della Mena delle Pecore di Puglia, un tema su cui si sono svolti studi approfonditi nel campo della storia economica e sociale (a cura di J.A. Marino, S. Russo, M.C. Nardella) che hanno offerto risultati che possono costituire una solida base di partenza per un’analisi del patrimonio artistico. Grazie alle sue competenze sulla gestione del territorio, la Dogana ha definito il paesaggio culturale della provincia nei secoli dell’età moderna. È possibile dunque analizzare come gli interessi legati alla Dogana e i ritmi della sua mobilità interna possano aver generato una circolazione di culti e tradizioni, sfociate a loro volta in iconografie e architetture.
Sebbene un insieme di fattori -il basso indice demografico, la presenza di poteri volti a spremere le risorse del territorio, la particolare relazione tra campagna e abitato- abbiano spesso distolto le attenzioni degli studiosi dal patrimonio artistico della provincia (con la parziale eccezione dell’Atlante del Barocco in Italia), questo progetto vuole concentrarsi sui beni culturali di Capitanata in quanto immagine di un contesto specifico, in cui confluiscono tendenze provenienti da diverse aree geografiche, che sfociano in una dilatata fase di rinnovamento seguita ai terremoti del 1627 e del 1646.
Per questa ragione si esaminerà il ruolo della committenza, ossia l’azione delle élites ecclesiastiche e della grande nobiltà del Regno di Napoli titolare di terre e privilegi nella provincia che curò la sua visibilità sul territorio attraverso la costruzione di palazzi e la protezione di ordini religiosi. Il lavoro si svolgerà alla luce delle reciproche influenze con le presenze spagnole nella provincia, anche in considerazione degli interessi della Monarchia sull’amministrazione della Dogana, testimoniati da monumenti come l’Epitaffio di Foggia, opera simbolo dell’insieme di fattori che influiscono sul patrimonio culturale esaminato dal progetto.
Le fonti documentali e cronachistiche (per esempio il "Ristretto dell’istoria della città di Troia e sua diocesi" di Pietrantonio Rosso e le cronache dei cappuccini Girolamo da Napoli e Gabriele da Cerignola o più in generale le biblioteche monastiche e delle grandi famiglie della nobiltà confluite in biblioteche pubbliche) saranno un elemento essenziale per l’analisi del contesto, per far emergere i legami con le grandi famiglie del Regno, lo studio e la conoscenza del patrimonio storico in età moderna e le reazioni davanti all’inaugurazione delle nuove opere.
Il presente lavoro sfrutterà e approfondirà le collaborazioni già in essere con la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e paesaggio, la Soprintendenza archivistica per la Puglia, l'Archivio di Stato di Foggia, la Biblioteca "Magna Capitana" di Foggia, la Biblioteca "Fania" del Convento di San Matteo di San Marco in Lamis, l'Archivio e la biblioteca diocesana di Foggia, l'Archivio diocesano di Troia, l'Archivio storico della Diocesi di Manfredonia, Vieste, San Giovanni Rotondo.
Inoltre, per la sua realizzazione saranno importanti i protocolli d’intesa avviati negli ultimi anni dal Dipartimento con l’Istituto per i beni archeologici e monumentali del CNR, il Laboratorio diffuso di cultura e cittadinanza di Lucera, comuni e scuole della provincia.
6. Descrizione delle attività previste
Le attività di ricerca saranno svolte da un ricercatore della linea 2 (attrazione) prevista dal presente bando, sotto la direzione del professore Saverio Russo e del dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia.
I primi dodici mesi si dedicheranno alla ricognizione e studio dei beni culturali della prima età moderna presenti sul territorio, con una riflessione sulla loro perdita e trasformazione in seguito ai terremoti del Seiento che segnano in maniera decisiva la produzione artistica locale.
In questa fase preliminare sarà svolto l’aggiornamento bibliografico, il confronto con le schede realizzate negli anni dalla Soprintendenza e la ricerca di eventuali repertori fotografici antichi e moderni.
Questi primi dati saranno inseriti da subito su una mappa interattiva georeferenziata, accessibile attraverso la creazione di un portale on-line che avrà per titolo “Arte intorno alla Regia Dogana”.
Si passerà poi a un’analisi contestuale dei gruppi di opere più significativi attraverso lo svolgimento di tre itinerari di ricerca.
- La gestione del territorio: nobiltà, ordini religiosi e governo delle municipalità. L’itinerario analizza le committenze locali intese come un unico insieme che interagisce nella provincia e rappresenta il proprio potere attraverso la creazione di nuove opere: i palazzi di famiglia, le cappelle gentilizie e la protezione di ordini religiosi (ad esempio, la protezione dei Caracciolo sulla comunità dei cappuccini di Vico Garganico). In questo itinerario si partirà da eventuali studi già svolti sulle diverse famiglie, perché la committenza aristocratica va necessariamente relazionata con le opere coeve promosse dalla stessa famiglia nella capitale del Regno o in altri feudi. Un discorso analogo a quello dei feudatari potrà essere svolto per gli abbati dell’Incoronata di Foggia e di San Leonardo di Siponto.
Tra le opere oggetto di studio saranno presenti anche i seggi (come quelli di Vieste e di Troia) e altre opere promosse dalle autorità civiche, come gli interventi immediatamente successivi ai terremoti o alle incursioni dei turchi, come la parziale ricostruzione di Manfredonia dopo il sacco del 1620.
- Devozioni e mobilità.
Questo ambito di ricerca studia la circolazione delle persone sulla via dei tratturi, la mobilità dei predicatori e la presenza costante di pellegrini al santuario di San Michele del Gargano come elementi di diffusione di pratiche religiose proprie dell’età della Controriforma, di ricezione e diffusione di iconografie e di nuovi modelli iconografici ma anche come via di ricezione di opere d’arte provenienti da altri centri di produzione maggiormente prolifici, come Napoli e Lecce. Legato alla diffusione dei culti è il singolare insieme delle cappelle delle croci di Foggia (che riecheggia le analoghe devozioni andaluse), mentre per “la via dei tratturi” dovette giungere il pittore molisano Benedetto Brunetti, autore di diversi dipinti per le chiese della provincia (tra cui il il ciclo delle opere di Misericordia per la chiesa di Santa Maria della Misericordia di Foggia).
- Presenze spagnole e il ruolo del governatore/doganiere.
L’itinerario include fortezze, sepolture e luoghi di culto, ma anche le iniziative di carattere occasionale (cerimonie) o i monumenti che celebravano la monarchia spagnola.
Si presterà particolare interesse alla committenza di famiglie di origine spagnola radicate nel territorio della provincia (il palazzo dei Guevara a Bovino, dei d’Avalos a Troia, dei Cavaniglia a San Giovanni Rotondo…) e ai legami che continuarono a mantenere con la Spagna, svolgendo spesso un ruolo di intermediari con i viceré e con la corte. È questo il caso di Michele Cavaniglia, duca di San Giovanni, che visse a lungo a Madrid come rappresentante della città e del Regno di Napoli presso la corte, tra il 1640 e il 1660.
Questi tre itinerari non sono pensati come discorsi autonomi, anzi sono uniti da numerosi punti di contatto (visualizzati come link all’interno della piattaforma digitale) in modo da offrire un’idea della complessità degli agenti che confluiscono nella creazione del patrimonio culturale.
Per quanto riguarda l’itinerario legato alle presenze spagnole e, in generale, il legame con la Spagna, è previsto un periodo di ricerca in Penisola iberica, che sarà seguito anche da un breve work experience presso un museo che si occupa dello studio e della disseminazione degli elementi del patrimonio diffuso, come il Museo d’Història de la Ciutat de Barcelona, il quale coordina l’attività di diverse entità museali decentrate e porta avanti un progetto di formazione per giovani laureati. Per quanto riguarda la dinamizzazione del patrimonio “di provincia” un centro di riferimento potrà essere la Fundación Germán Sánchez Ruipérez, attiva nella provincia di Salamanca per la diffusione della cultura e la promozione di un’alfabetizzazione digitale, accompagnata da riflessioni sull’uso cosciente e responsabile delle nuove tecnologie.
La diffusione dei risultati della ricerca avrà luogo su tre diversi piani:
- accademico/scientifico: la partecipazione a congressi internazionali con interventi o panel dedicati al patrimonio della provincia di Capitanata, l’organizzazione di un seminario permanente dedicato all’analisi della produzione culturale nella provincia -anche atraverso un approccio comparativo con la partecipazione di studiosi stranieri-, la proposta di temi per ricerche di tesi di dottorato che possano dare continuità al presente lavoro.
Per quanto riguarda le pubblicazioni, i risultati del lavoro saranno raccolti sulla piattaforma digitale (con un proprio codice DOI) e in maniera più articolata in una monografia specifica dedicata a arte e territorio in Capitanata.
Inoltre il ricercatore curerà la pubblicazione di alcuni interventi del seminario permanente, in formato di due volumi monografici di altrettante riviste accessibili open access.
- divulgativo: la piattaforma on-line raccoglie e diffonde immediatamente i risultati del presente lavoro e prevede una diffusione aperta ai social network di maggior utilizzo. Per promuovere la collaborazione tra università e istituti culturali alcune sessioni del seminario permanente avranno luogo presso archivi e biblioteche con cui è già presente una collaborazione.
Per ogni itinerario di lavoro sarà proposto alle istituzioni locali di riferimento un progetto espositivo, che leghi patrimonio documentario (achivistico e bibliotecario) e patrimonio artistico, con la preparazione di un catalogo on-line, che rimanda alle informazioni contenute sulla piattaforma del progetto. Su alcune opere più significative dal punto di vista storico o artistico (come l’epitaffio di Foggia o i dipinti di Andrea Vaccaro per i cappuccini di Vico del Gargano) sarà prevista la possibilità di sviluppare un’esposizione ad hoc.
- didattico/formativo: l’elaborazione di un dossier didattico multidisciplinare per accompagnare l’utilizzo in aula della piattaforma digitale, intorno al quale organizzare esperienze per una conoscenza approfondita e professionalizzante delle ricchezze del territorio.
Tutte le attività scientifiche saranno coordinate e svolte dal ricercatore nel pieno rispetto della parità di genere, inserendo la prospettiva di genere all’interno del suo lavoro di ricerca, in cui si presterà attenzione al ruolo svolto dalle donne nella tutela del patrimonio familiare, nella diffusione di culti e devozioni e come committenti di opere d’arte.
Per poter svolgere pienamente un progetto ambizioso di questo tipo il ricercatore avrà una formazione in Conservazione dei Beni Culturali e conoscerà a fondo la storia culturale del Regno di Napoli nella prima età moderna nelle sue correlazioni con la Monarchia Ispanica, grazie anche a un’esperienza formativa svolta all’estero. Dovrà dimostrare un’esperienza nel campo delle digital humanities e la capacità di gestire fonti di carattere diverso per l’analisi del patrimonio culturale.
7. Aspetti di coerenza della richiesta con l’area di specializzazione prevalente
Le attività scientifiche descritte nel punto 6 si inquadrano nell’orbita delle pratiche vigenti a livello internazionale per lo studio e la valorizzazione del patrimonio culturale diffuso.
Il progetto prevede dunque un’immediata ricaduta sul territorio e apre possibilità di futuri sviluppi occupazionali.
I diversi itinerari di ricerca daranno luogo a veri e propri percorsi del turismo culturale, realizzati sulla piattaforma on-line “Arte intorno alla Regia Dogana” grazie alle applicazioni di google maps affinché possano essere facilmente accessibili da qualsiasi dispositivo. La piattaforma permette dunque di esplorare gli elementi del patrimonio attraverso la mappa interattiva ma anche attraverso le gallerie dei diversi beni culturali esaminati, ordinati in ordine alfabetico, tipologico (cappelle, palazzi, conventi, quadri, monumenti funebri, altari, feste religiose, cerimonie civiche…) o in base alla committenza.
La piattaforma raccoglie e pubblica da subito i risultati delle ricerche sui diversi aspetti del patrimonio in formato di schede, corredate da collegamenti alle loro fonti documentali (edite e inedite) e link alle fonti digitalizzate negli ultimi anni grazie a progetti locali e internazionali, che hanno reso facilmente accessibili diverse testi sulla storia della Capitanata. In questo modo si intende creare uno strumento versatile che facilita anche uno studio approfondito del patrimonio, visibilizzando sia l’insieme delle fonti già disponibili on-line sia quelle offerte dagli archivi della provincia.
Grazie alla sua ricchezza si propone come uno strumento per rafforzare la collaborazione tra università e istituzioni locali.
Un passaggio successivo, che va avviato nel corso del triennio, prevede l’estensione della ricerca fin qui esposta all’intero itinerario dei tratturi, in Molise, Abruzzo e Basilicata. Il lavoro prevede dunque a medio e lungo termine diverse collaborazioni tra istituzioni e soprintendenze di altre regioni del centro-sud Italia.
8. Dotazione aggiuntiva di ricercatori a tempo determinato di linea 1 (Mobilità dei ricercatori)
0
8a - Tabella dei costi per i ricercatori di linea 1
|
N. mesi fuori sede |
Costo mesi fuori sede |
Costo mesi in sede |
Costo totale ricercatore linea 1 |
|
TOTALE |
|
|
0 |
9a – Dotazione aggiuntiva di ricercatori a tempo determinato di linea 2.1 "Attrazione dei ricercatori"
1
9b- Tabella dei costi per i ricercatori di linea 2.1
N. ricercatori |
Costo mensile |
Totale |
1
|
5,405.46 €
|
194.596,56 €
|
9c – Dotazione aggiuntiva di ricercatori a tempo determinato di linea 2.2 "Attrazione dei ricercatori"
0
9d- Tabella dei costi per i ricercatori di linea 2.2
N. ricercatori |
Costo mensile |
Totale |
0
|
5.405,46 €
|
0 €
|
10. Costo complessivo dell'attività di ricerca
Costo totale linea 1 |
0 €
|
Costo totale linea 2.1 |
194.596,56 €
|
Costo totale linea 2.2 |
0 €
|
TOTALE |
194.596,56 € |
Attività N. 2
4. Area di specializzazione prevalente tra quelle relative alla SNSI
Design, creatività e Made in Italy
5. Sintetica descrizione dello stato dell’arte e delle collaborazioni eventualmente già in essere
Il progetto di ricerca si inserisce nella tradizione di attività di ricerca e sviluppo realizzate da ERID LAB, il laboratorio ricerca educativa e design dell’interazione dell’Università di Foggia. Le esperienze di ricerca e di sviluppo prototipale svolte in questi anni saranno a servizio dei giovani ricercatori. Tra i progetti vinti attraverso bandi competitivi si segnalano: la creazione di un video game didattico in realtà mista (progetto MediaEvo); lo sviluppo di ecosistemi didattici digitali (progetto PON EDOC @WORK3.0); la creazione di risorse didattiche interculturali e di piattaforme digitali capaci di mettere in dialogo scuole e musei (progetto Educazione, scuola, musei); la gamificazione nella formazione online degli operatori del settore turistico (progetti Interreg 2011-2013 finanziati dal Programma Operativo Cooperazione Territoriale Europea “Greece-Italy” Sonetto e Tempting Streets); la progettazione di ambienti di social learning per la scuola (progetti Living Lab Splash e ScuolAperta); la realizzazione come capofila del network EDUOPEN per la formazione online attraverso i MOOC (35mila iscritti). Il progetto potrà inoltre beneficiare della rete di collaborazioni sviluppate dai docenti del Laboratorio (Università di Barcellona-Spagna, Paris XIII-Francia, Stanford University-USA, University of Illinois-USA; Institute of Education-Regno Unito, Università delle arti-Serbia, Università Santi Cirillo e Metodio-Macedonia, Università di Avignon - Francia, Università di Louvain-La-Neuve - Belgio). Sul fronte delle azioni di ricerca applicata, ERID Lab ha attivato collaborazioni strategiche con imprese nazionali (es. Mondadori) e multinazionali (es. Samsung Italia, HP), a vantaggio di un più rapido e incisivo trasferimento di know how accademico nell’ambito dello sviluppo industriale.
La finalità del progetto è di porre lo studente al centro dei processi formativi e di sistematizzare le esperienze sinora realizzate per giungere alla formalizzazione di una metodologia di insegnamento/apprendimento ludica che sfrutti le potenzialità delle tecnologie digitali. Una progettazione attenta in egual misura ai vantaggi e ai rischi del digitale.
Le nuove tecnologie assumono un ruolo sempre più centrale nei contesti di apprendimento e, di pari passo con la loro evoluzione e diffusione, anche la relazione tra l’individuo e gli strumenti tecnologici sta diventando sempre più complessa e articolata.
L’utilizzo massivo delle nuove tecnologie agisce infatti sul funzionamento psicologico, sui processi di pensiero, sui modi di rappresentarsi la realtà, ed influenza il comportamento e lo stile di vita, specie delle nuove generazioni, producendo importanti effetti connotati sia in senso positivo che negativo.
Se da un lato, infatti, il digitale offre preziosissime potenzialità e risorse per l’apprendimento, non si dovrebbe tuttavia trascurarne lo studio degli effetti sul funzionamento psicologico. Le nuove tecnologie hanno determinato un progressivo slittamento delle modalità di relazionarsi con la realtà, producendo forme di apprendimento profondamente diverse, modificando le modalità attentive, influenzando le capacità di concentrazione, memoria e trasformando i processi motivazionali ed emozionali.
Inoltre, se da un lato alcune funzioni cognitive e forme di apprendimento sembrano essere potenziate, dall’altro sembrerebbe che l’eccessiva esposizione a questi strumenti produca allo stesso tempo anche effetti negativi sul funzionamento psicologico (per es. iperattività, stato di allerta, impulsività, dipendenza dalla ricompensa) associandosi spesso allo sviluppo di disfunzioni e disequilibri.
Con l’obiettivo, quindi, di implementare e produrre nuove tecnologie in campo educativo (Serious Games) risulta opportuno affiancare allo studio sul piano didattico anche l’analisi dei risvolti psicologici perché la relazione individuo-tecnologia presenta dei risvolti spesso pericolosi e rischia di esitare in condotte disfunzionali.
6. Descrizione delle attività previste
Il progetto prevede l’analisi dell’interazione studente/gioco digitale con la duplice lente psicologica e didattica. L’obiettivo è di sviluppare, attraverso un intervento di progettazione partecipata con diverse coorti di studenti, un ambiente didattico/ludico e quindi di incrociare i dati provenienti da questa esperienza sul campo con la letteratura recente, per modellizzare delle linee guida per lo sviluppo e per l’uso educativo dei "serious games".
Lo studio multidisciplinare delle componenti psico-pedagogiche dei serious games ci offre l’opportunità di individuare una serie di variabili che completeranno il lavoro di ricerca svolto dal Laboratorio ERID in questi anni. Il progetto genererà informazioni per la produzione di nuovi prodotti digitali: competitivi non solo per la qualità del design, ma anche per la loro garanzia educativa.
Partendo dallo studio dei principali effetti sul funzionamento psicologico legati alle nuove tecnologie e sulla base dei progetti già realizzati, verrà condotta una ricerca originale con l’obiettivo di comprendere in modo più profondo ed analitico i meccanismi psicologici e didattici legati alle interazioni videoludiche che possono eventualmente determinare condizioni patologiche.
Il comportamento patologico o disfunzionale sarà messo in relazione anche con il modo in cui la tecnologia è sviluppata, con lo studio quindi dei processi di design di prodotto e dell’interazione (gameplay). Pertanto lo sviluppo e la produzione di giochi che prendano in considerazione anche gli aspetti disfunzionali potenziali determinerebbe la realizzazione di soluzioni e prodotti innovativi aumentando fortemente le potenzialità psicoeducative.
Volendo semplificare, il progetto intende studiare il design di video giochi educativi affinché non perdano le caratteristiche di giocabilità e di intrattenimento di un buon videogame, ma evitando l’adozione di strategie industriali che favoriscono tecnodipendenze.
Il progetto rappresenterà un’evoluzione per l’analisi del comportamento dell’utente in interazione con le nuove tecnologie ludiche che permetterà di acquisire nuove conoscenze sulla relazione tecnologia-individuo.
Le attività previste sono:
1. Analisi e studio della letteratura scientifica internazionale sugli aspetti psico-pedagogici sui serious games
2. Definizione dell’impianto sperimentale
3. Identificazione degli indicatori da misurare
4. Selezione 3 coorti studenti di diverse fasce di età
5. Implementazione della co-progettazione del gioco
6. Analisi delle interazioni con il gioco in gruppi sperimentali
7. Modellizzazione, sintesi dei risultati, produzione linee guida
8. Disseminazione (pubblicazioni scientifiche, divulgazione)
7. Aspetti di coerenza della richiesta con l’area di specializzazione prevalente
Il Laboratorio ERID ha alle spalle una tradizione di sviluppo di tecnologie per la fruizione culturale e per l’implementazione di giochi digitali educativi. Il progetto propone un ulteriore sviluppo della nostra ricerca con l’obiettivo di acquisire conoscenze scientifiche multidisciplinari sul design del gameplay didattico.
Il progetto consentirà di approfondire, accanto alla ricaduta in termini educativi, la componente psicologica legata allo sviluppo e all'utilizzo delle tecnologie digitali in modo da ricavare dati preziosi per creare prodotti digitali destinati al settore della cultura/educazione. Le nuove tecnologie di processo e di prodotto, le attività di design evoluto, artigianato digitale e industrie culturali e creative (gaming) rientrano a pieno titolo nell’area di specializzazione indicata.
La comprensione del modo in cui le persone interagiscono con la tecnologia è essenziale per produrre prodotti digitali competitivi e responsabili. In analogia con la richiesta crescente di prodotti gastronomici buoni, sani e etici, anche nel campo delle tecnologie dell’intrattenimento c’è una crescente richiesta di prodotti divertenti e belli, ma anche sani e etici. Una caratteristica distintiva del made in Italy, in questo segmento, potrebbe essere proprio lo sviluppo di giochi attenti agli effetti sul comportamento umano.
8. Dotazione aggiuntiva di ricercatori a tempo determinato di linea 1 (Mobilità dei ricercatori)
1
8a - Tabella dei costi per i ricercatori di linea 1
|
N. mesi fuori sede |
Costo mesi fuori sede |
Costo mesi in sede |
Costo totale ricercatore linea 1 |
1. |
9
|
5.405,46 €
|
4.805,46 €
|
178.396,56 €
|
|
TOTALE |
|
|
178.396,56 € |
9a – Dotazione aggiuntiva di ricercatori a tempo determinato di linea 2.1 "Attrazione dei ricercatori"
1
9b- Tabella dei costi per i ricercatori di linea 2.1
N. ricercatori |
Costo mensile |
Totale |
1
|
5,405.46 €
|
194.596,56 €
|
9c – Dotazione aggiuntiva di ricercatori a tempo determinato di linea 2.2 "Attrazione dei ricercatori"
0
9d- Tabella dei costi per i ricercatori di linea 2.2
N. ricercatori |
Costo mensile |
Totale |
0
|
5.405,46 €
|
0 €
|
10. Costo complessivo dell'attività di ricerca
Costo totale linea 1 |
178.396,56 €
|
Costo totale linea 2.1 |
194.596,56 €
|
Costo totale linea 2.2 |
0 €
|
TOTALE |
372.993,12 € |
Dichiarazioni
x Nell'adeguamento del servizio alla normativa riguardante la semplificazione e razionalizzazione dei flussi documentali nella Pubblica Amministrazione, il proponente (Referente di progetto) dichiara di accettare, come di fatto accetta, la modalità di trasmissione per via esclusivamente telematica attraverso il sito https://aim.cineca.it, e di eleggere, fino a nuova disposizione, il proprio indirizzo di posta elettronica come domicilio elettronico
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I dati contenuti nella domanda di finanziamento sono trattati esclusivamente per lo svolgimento delle funzioni istituzionali del MIUR. Incaricato del trattamento è il CINECA- Dipartimento Servizi per il MIUR. La consultazione è altresì riservata ai proponenti, al MIUR - D.G. per il coordinamento, la promozione e la valorizzazione della ricerca - Ufficio III ed ai panel di valutazione. Il MIUR potrà anche procedere alla diffusione dei principali dati economici e scientifici relativi ai progetti finanziati
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